Adolescenti & Bullismo

"Sempre più fatti di cronaca ci mostrano come la nostra società sia sempre più Malata. Viaggio nel mondo degli adolescenti Italiani per capire i motivi di tutto questo" 

Le Inchieste de "La Zanzara del Web" - A cura di Matilde Borromeo

Suicidi, Violenze, Stupri, Aggressioni, Bullismo, Solitudine, Disperazione.. Non stiamo raccontando la trama di un Film dell'orrore, non parliamo neppure della Vita nei sobborghi multietnici di qualche megalopoli sud Americana o degli Stati Uniti, è una realtà molto più vicina a noi. Ogni giorno, in ogni scuola Italiana, da Nord a Sud indistintamente, questi fenomeni sono all'ordine del giorno tra i nostri Adolescenti. La chiamano Generazione 2.0, quella che vive sui Social Network, quella che Tagga, Posta, Twitta, ma con la stessa facilità sfoga sui coetanei più indifesi tutta la rabbia e la frustrazione di una Vita che offre tutto ma non soddisfa mai fino in fondo. E' la generazione che ha trasformato il Bullismo in Cyberbullismo. Il nostro viaggio si divide tra Milano e Torino, siamo andati fuori dalla scuole, Licei ed Istituti Tecnici, non cambia nulla, le problematiche sono sempre le stesse. La prima a parlare è Giulia (nome di Fantasia) una ragazzina di 15 anni che nei bagni della scuola ha subito l'aggressione del Branco. Non ha denunciato, ma ha ancora tanta paura.

"C'era un ragazzo che ci provava con me da tempo, un tipo di Colore, che non mi è mai piaciuto. Gira per la scuola con il suo gruppetto di fedelissimi, coetanei che si credono Gangster. Minacciano i più piccoli, se la prendono sempre con i più indifesi, il ragazzino Timido, il disabile, l'emarginato. Alcune ragazze sono attratte da questo, infatti i bagni spesso diventano luoghi in cui si consumano rapporti d'ogni tipo. Si credono onnipotenti. Pensano che tutto gli sia dovuto, non accettano un No. In pochi si oppongono, anche perchè se lo fai finisci con l'essere preso a Botte. Una volta, un ragazzo di 13 anni che si era rifiutato di pagare 10€ è stato pestato a sangue, davanti alla scuola, tutti hanno visto, nessuno ha avuto il coraggio di parlare. Gli stessi professori temono quel gruppo. 
Questo capetto, ci ha provato con me, fino a quel giorno non avevo mai avuto problemi con nessuno. E' abituato a tutte che gli dicono sempre di si, io però non ci sono stata. Subito pareva averla presa bene, poi ha iniziato ad insultarmi, a darmi della poco di buono, a schernirmi anche pesantemente davanti a tutti. Quando li incontravo nei corridoi, cercavo di dileguarmi, ma loro mi venivano a cercare, mi spintonavano, mi toccavano, palpeggiavano.. Una volta il ragazzo di colore ha pure tirato fuori il suo membro, poi è arrivato un bidello ed è finita. Mi avevano detto di stare attenta, prima o poi l'avrei pagata... Quel giorno ero in bagno, mancava poco all'intervallo. Mi stavo lavando le mani, ad un tratto la porta si apre di colpo.. Entrano tre ragazzi, un italiano e due stranieri, sorridono beffardi, poi arriva il negro insieme ad altri due.. Mi dice che questa volta non avrei avuto scampo. Uno esce e chiude la porta. Restano in cinque. Due mi si avvicinano e mi bloccano le braccia, cerco di divincolarmi di chiedere aiuto, ma uno di loro mi tappa la bocca. Si avvicina uno degli altri, mi sbottona i Jeans e me li abbassa, con un coltellino mi taglia la maglia di lana, lentamente mi sfila il reggiseno. Rimango semi nuda, in balia del branco. Si avvicina il capo, inizia ad insultarmi: Puttana, Troia.. Sono le parole che ritornano con più frequenza. Uno accende il telefonino, riprende tutto. Il negro si abbassa i pantaloni, tira fuori il suo membro, lo struscia sul mio corpo nudo, cerca di penetrarmi, ero vergine, dunque lo supplico di smetterla. Gli altri due che mi tenevano, mi strattonano e mi costringono ad inginocchiarmi. Ora quel organo nero e molliccio e davanti alla mia bocca. Mi costringono ad avere un rapporto orale completo. Alla fine mi lasciano li, dicendomi che se avessi denunciato l'accaduto, avrebbero pubblicato il video su You Tube. Ho paura, tanta paura.."

Abbiamo volutamente lasciato a Giulia la massima libertà, senza censure e senza troppe domande, abbiamo pubblicato integralmente questa prima parte del suo drammatico racconto, proprio per farvi capire qual'è la triste situazione di molte scuole italiane. Per dover di cronaca, vi dobbiamo dire che a due anni da questo fattaccio, la procura ha aperto un fascicolo. La vita di questa adolescente è cambiata totalmente, ha lasciato quella scuola, si è trasferita in periferia ed è cresciuta molto più in fretta di tante sue coetanee. La storia che invece vi raccontiamo adesso, sempre con le parole del protagonista, si sviluppa sui Social Network. Facebook e Ask due mondi totalmente diversi ma ugualmente pericolosi per gli adolescenti. Tutti conoscono il primo, il diario virtuale che racconta al mondo la nostra vita, meno noto il secondo che in sintesi è un luogo totalmente anonimo in cui i giovani di tutto il mondo pongo domande alla rete ricevendo in cambio dagli altri utenti dei consigli che spesso non si rivelano tali. 

"Sono un ragazzo timido, ho 16 anni, non ho mai avuto una ragazza, sono Vergine e ho non poche difficoltà a relazionarmi con gli altri. A scuola mi prendono in giro, da sempre. C'è molta cattiveria tra gli adolescenti. Attaccare il più debole ti fa spesso sentire forte, coraggioso e temuto dagli altri. Il bullo si alimenta di queste situazioni. Ne ho incontrati tanti, ho subito molte umiliazioni, qualche pestaggio. Ho assaporato l'acqua del bagno della scuola, leccato delle suole sporche di cacca di cane e ho incassato derisioni di ogni tipo. Dicono che dopo un po' ci fai l'abitudine, balle, a certe cose non ci si abitua mai.
La mia voglia più grande che mi pervade un giorno si e l'altro pure è quella di farla finita, lasciare tutto e ammazzarmi. Non l'ho ancora fatto perchè non voglio lasciare la mamma. Lei è lesbica, una donna coraggiosa, convive con la compagna da quasi 5 anni ed io sono cresciuto con loro. Forse molte delle mie pene, le ho pagate proprio per questo, ma non ne faccio una colpa a lei. E' solo colpa mia.. Un giorno vado su Ask e faccio una domanda: sono stanco di vivere, il mondo pare avercela sempre con me, non ho amici, non ho una ragazza e non ho una vera famiglia, mi manca un padre, l'amore e una vita normale. Cosa posso fare? Voglio farla finita, non ho la forza per reagire, datemi un consiglio...
Il 99% delle risposte, più o meno diceva di ammazzarmi perchè sono uno sfigato e non merito di vivere.."

Il nostro amico, non ha ascoltato la rete, infatti è ancora qui. Altri non sono stati forti come lui, dopo aver letto certe risposte, si sono tolti la vita. L'Italia è piena di vicende di questo tipo. Bullismo che nasce sui banchi di scuola, ma grazie alle nuove tecnologie diventa di dominio pubblico, l'umiliazione viene così amplificata in maniera esponenziale, le offese si fanno sempre più cattive, sempre più pensati, sempre più insopportabili. I due ragazzi con cui abbiamo avuto il piacere di parlare, ce l'hanno fatta, sono riusciti a reagire, ad andare avanti. Ovviamente il dolore rimane dentro di loro, non se ne andrà per molto tempo, forse non se ne andrà mai, ma perlomeno stanno provando a rialzarsi. Non tutti sono così, sempre più adolescenti si tolgono la vita, sempre più ragazzini non hanno la forza di affrontare i problemi di quest'epoca. Una generazione 2.0 che un tempo avremmo definito gioventù bruciata. La società multirazziale, i nuovi modelli di famiglia alternativa, la mancanza di valori e di punti di riferimento chiari, sani e puliti sono fattori determinanti a causa dei quali stiamo sprofondando in questo circolo vizioso e malato. Dietro ad ogni bullo c'è una famiglia assente, una cultura deviata, si vede chiaramente l'assenza di regole, doveri e capacità di relazionarsi veramente con gli altri. I bulli non sono affatto fighi, anzi, sono degli sfigati cronici che sfogano con l'aggressività il loro status mentale di inferiorità. Dietro ad ogni vittima di bullismo però, ci sono spesso altrettanti problemi. Un nucleo famigliare approssimativo, una condizione economica e sociale disagiata, la mancanza di un'istituzione seria, come dovrebbe essere la scuola, a cui fare riferimento e affidamento. Il problema è nella nostra società. Non ci sono più i sani valori, il Relativismo ormai ha preso il sopravvento, siamo davvero una civiltà allo sbando. Non siamo più capaci di affrontare i problemi e le difficoltà con spirito di sacrificio. I giovani pensano che tutto gli sia dovuto, l'immigrazione sta lentamente erodendo le nostre certezze e i nostri sani principi, l'informazione deviata ci inculca nuovi modelli di Famiglia che ci stanno portando alla rovina. L'abisso è ad un passo. Che fare? Bella domanda.. Bisognerebbe innanzitutto,  riscoprire i Valori del nostro passato, ripartire dalla normalità che è ciò di più caro che abbiamo. Lavorare, impegnarsi, fare sacrifici, lottare.. Questo è ciò che dobbiamo e possiamo fare.. 

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