Falsificavano documenti per fornire Permessi di Soggiorno

"L'Altra Faccia dell'immigrazione: continua il viaggio nella nostra Provincia Granda alla scoperta del lato meno piacevole dei nuovi italiani"

L’impegno assolto dalla Guardia di Finanza nel contrasto all’immigrazione clandestina, ha fatto emergere nella provincia cuneese una particolare modalità di perpetrazione dell’illecito, incentrata sullo sfruttamento degli spazi offerti dalle norme vigenti, per conseguire vantaggi economici e favorire situazioni illecite.
Nei mesi scorsi gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Cuneo avevano concentrato l’attenzione su una cooperativa di lavoro, con sede a Savigliano, che assumeva cittadini extracomunitari ricorrendo ai c.d. “flussi per lavoro subordinato”, ossia sfruttando la possibilità di ingaggiare lavoratori nell’ambito delle quote massime d’ingresso annualmente stabilite dagli appositi decreti di programmazione dei flussi per motivi di lavoro.
A seguito delle indagini e dei riscontri documentali svolti, le Fiamme Gialle hanno accertato che la cooperativa si prestava a predisporre falsa documentazione (contratti, buste paga, etc.) attestante l’assunzione di lavoratori extracomunitari, in cambio di somme di denaro corrisposte dagli stessi.
Grazie alle false assunzioni, gli extracomunitari – che ovviamente non erano in possesso dei requisiti richiesti dalla legge per permanere sul territorio nazionale - ottenevano permessi di soggiorno che altrimenti non avrebbero potuto ottenere.
Per procurarsi tali “clienti”, la cooperativa si avvaleva di un cittadino albanese, gravato da numerosi precedenti penali, che – grazie alle sue conoscenze nell’ambiente - si occupava della ricerca ed individuazione dei soggetti da proporre alla cooperativa, con la quale concordava, volta per volta, l’ammontare del compenso per il servizio reso.
Dietro ordine del G.I.P. del Tribunale di Saluzzo, su richiesta del Sostituto Procuratore Dott.ssa Cristina Bianconi, sono finiti in manette la titolare della cooperativa, F. A., 37 anni, di Savigliano, ed il cittadino albanese, P. O., ventiquattrenne, anch’egli residente a Savigliano.
Entrambi rischiano fino a sei anni di carcere poiché, al fine di trarre un ingiusto profitto dalla condizione di illegalità degli stranieri, hanno favorito la permanenza di essi nel territorio italiano in violazione della normativa in materia di immigrazione.

Tratto da Targato Cn

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