Più risorse agli enti locali
"Quel patto di stabilità uccide gli enti locali"
Ci capita spesso di prendere atto che le casse dei nostri enti locali, sono sempre più desolatamente vuote.
La
manutenzione delle strade, l' ammodernamento dell'illuminazione
pubblica, la sicurezza stradale, il controllo del territorio, la
realizzazione di piccole opere pubbliche necessarie diventa un'utopia
per i nostri comuni, piccoli o grandi che siano. La cosa che ancor di
più ci fa arrabbiare però è un'altra, per colpa di pochi, i tanti enti
virtuosi come la nostra Provincia o la gran parte dei nostri comuni
della granda sono costretti a tagli sempre maggiori per rispettare quel
assurdo sistema, inasprito dal governo Monti, che tutti conosciamo come
patto di stabilità. In pratica, spiego rapidamente per chi non lo
sapesse, per rientrare nei canoni imposti dall'Europa, quindi per
abbassare il nostro pesante debito pubblico, lo stato centrale impone
agli enti locali (Regioni, Provincie e Comuni) un'assurda regola, che
vieta loro di aumentare la spesa corrente rispetto all'anno precedente.
In poche parole, se un comune ha speso nel 2012 poniamo 100€, secondo
questa norma nel 2013 dovrà spenderne 99€. Peccato che magari in quel
periodo potrebbe essere necessario mettere in sicurezza una strada o
assumere un vigile urbano per controllare il territorio, quindi spendere
ovviamente di più. Nell'Italia dei governissimi, questi dettagli, non
vengono considerati. Peccato che a rimetterci siano gli inermi
cittadini già colpiti dalla grave crisi e già vessati dalle tante tasse,
perchè sappiamo tutti che quando si tagliano i servizi essenziali chi
ci rimette è sempre il popolo. Siamo davvero indignati, sopratutto
perchè mentre persone serie come i nostri amministratori provinciali e
locali si fanno in quattro per far quadrare conti che non possono
tornare, il governo centrale continua a sprecare denaro pubblico in vari
modi, basti pensare ai tristemente noti contributi di solidarietà dati
ai parlamentari uscenti non riconfermati come la nostra concittadina
Livia Turco che si è portata a casa più di duecentomila euro, oppure i
super stipendi dei manager pubblici che arrivano davvero a cifre da
capogiro, senza considerare quella casta meno famosa che corrisponde ai
dipendenti di camera e senato che, fortuna loro, percepiscono somme
mensili anche cinque volte superiori ai pari livello di paesi come
Germania o Gran Bretagna e di cui scopriamo pure, grazie ai servizi di
alcuni programmi televisivi, le continue negligenze e assenze
ingiustificate.
Alla
fine di tutto questo vorrei chiedere al nuovo super governo di
larghissime intese, che quando avrà finito di spartirsi le poltrone ed
il potere, di avere un occhio di riguardo per gli enti locali,
specialmente per quelli virtuosi e con i conti in ordine come quelli del
Cuneese, perchè lasciare spendere loro, non significa sprecare, anzi,
vuol dire dare servizi alle fasce più deboli, creare un pochino di
occupazione e far girare un'attimo di più quest'economia in ginocchio.
Sono certo che quest'esecutivo ci ascolterà, altrimenti la situazione sarà davvero drammatica.
Gerbino Davide
IMPEGNO SOCIALE - La Destra / Fiamma Tricolore
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