Storie di Ordinaria Integrazione
"A grande richiesta torna il viaggio nel bel paese alla ricerca di esempi concreti di come i "Migranti" vivono nella nostra società"
Le Inchieste di Ne Parlano a Cuneo
a cura di Matilde Borromeo
Riprende il nostro viaggio nell'integrazione ai tempi del governo con la ministra Congolese Kyenge. Scoviamo in rete fatti e notizie che ci raccontano il vero volto dell'immigrazione...
Le Inchieste di Ne Parlano a Cuneo
a cura di Matilde Borromeo
Riprende il nostro viaggio nell'integrazione ai tempi del governo con la ministra Congolese Kyenge. Scoviamo in rete fatti e notizie che ci raccontano il vero volto dell'immigrazione...
Torino 24 ottobre 2013 - Gli aveva chiesto di esibire il biglietto, ma lui si è ribellato. Prima ha sferrato un pugno sul volto del controllore poi ha estratto un coltello a serramanico e l’ha affondato nel collo dell’uomo. Una violenza cieca e ingiustificata, un barbarico accanirsi per colpa di appena 1,50 euro (il costo di un biglietto). Il fatto è avvenuto mentre la linea 4 percorreva corso Unione Sovietica in direzione di strada del Drosso (verso la fermata Biscaretti di Ruffia). L’aggressore, un extracomunitario di 47 anni, irregolare e gravato per giunta da un ordine di espulsione, è stato arrestato ieri sera dai carabinieri sul tram della linea 4 sul quale viaggiava. Le accuse per lui sono di resistenza ad incaricato di pubblico servizio, lesioni personali e tentato omicidio.
PADOVA 23 ottobre 2013 – E’ stato aggredito in piazzale Stazione: la vittima è Matteo Basso, 18 anni, studente dell’Istituto tecnico commerciale e per il turismo Einaudi situato a due passi da piazza Mazzini. «Stavo andando a scuola, saranno state le otto e, come di consueto, avevo le cuffie con la musica» racconta Matteo, che ogni giorno a Legnaro, dove abita, sale a bordo del bus e arriva in piazzale Stazione per poi percorrere un tratto a piedi.«Nei pressi di via Cairoli mi sono venuti incontro tre uomini e uno di questi mi ha dato una spallata.Avranno avuto più di 20 anni ed erano nordafricani. In modo minaccioso mi hanno domandato “Cos'hai da guardare?”, ho risposto “nulla”; allora mi hanno chiesto dove stessi andando. Continuando a camminare ho risposto “a scuola”. Mi hanno detto “questo è il nostro territorio”». A quel punto è iniziata l’aggressione: «Uno mi ha bloccato alle spalle, mentre gli altri due mi hanno sferrato un calcio alle costole e un pugno in bocca». Passano una decina di secondi prima che il giovane riesca a reagire. Nulla gli è stato rubato: «Mi sono buttato a peso morto, in modo da mettere in difficoltà quello che mi teneva da dietro e da sferrargli una gomitata. All'uomo che avevo davanti, invece, ho tirato un pugno in faccia. Così mi sono divincolato, fuggendo senza voltarmi. Purtroppo non sono in grado di riconoscerli». Spaventato e sanguinante, Matteo è entrato in un bar. «Mi sono sciacquato la bocca e ho aspettato di tranquillizzarmi, poi sono andato a scuola». Arrivato all'Einaudi il ragazzo ha subito avvisato i docenti che lo hanno accompagnato dalla vicepreside: quest’ultima ha allertato carabinieri e ambulanza. Al Pronto soccorso è giunto il papà di Matteo, Franco Basso: «Ne avevamo parlato giusto domenica di fronte ai tanti episodi di aggressioni accaduti. Gli avevo consigliato di non rispondere a provocazioni» spiega Franco Basso, «Matteo è stato bravo ma anche fortunato perché è riuscito a scappare… E se al suo posto ci fosse stata una ragazza?». Il giovane non ha riportato nulla di grave, se non una ferita alla bocca e una forte botta alle costole. «Quella strada dovrò percorrerla obbligatoriamente per andare a scuola, ma adesso la rifarò con un occhio particolare» conclude Matteo. Ora c'è da sperare che qualche giudice di sinistra, non lo indaghi per violenza a fini razziali, in Italia potrebbe anche succedere questo...
PARMA 24 Ottobre 2013 - Alla fine ha lasciato la borsetta ma si è preso i soldi, ha abbandonato il casco con cui si era nascosto il viso e ha portato via le carte di credito. Ma soprattutto, e questo forse è la colpa più grave, ha rubato la tranquillità alla sua vittima. E non solo a lei. «Già prima quando dovevamo uscire alla sera eravamo preoccupate. Adesso, dopo quello che è successo, immaginate il nostro stato d’animo».
Chi parla è una donna di Parma che giovedì sera, verso le 20, con una collega è uscita dalla sala Snai di via Venezia. Ed è stata aggredita e rapinata della borsa.
«Appena fuori dalla porta ci siamo dovute fermare per riprendere alcuni stranieri che, come accade troppo di frequente, stavano urinando sotto il porticato e contro le vetrine-, prosegue la donna. – Purtroppo è un problema che si presenta ogni giorno e noi come ogni giorno abbiamo dovuto intimargli di smettere di sporcare». «Quindi ci siamo attardate a commentare questo fatto ed eravamo irritate. Ma non potevamo immaginare cosa sarebbe successo poco dopo». Giusto qualche minuto di chiacchiere infatti e le due donne si sono separate. Le auto erano parcheggiate a pochi metri e ormai era ora di andare a casa.«La mia collega è salita sulla sua vettura e senza pensare, come fa sempre, ha appoggiato la borsa sul sedile del passeggero legandosi con la cintura. Quindi ha cercato di mettere in moto e in quell'istante è arrivato quell'uomo».
Pizzarotti sindaco a cinque stelle che nel suo programma pensa solo a zingari e moschea per gli islamici.
Un ombra senza volto: vestito di scuro, con un casco calcato in testa a coprirgli i lineamenti. E gli occhi fissi sulla preda.
«Il malvivente ha aperto la portiera dalla parte del passeggero e ha afferrato la borsa. La mia collega si è resa conto di quanto stava accadendo troppo tardi e non ha fatto in tempo a bloccare le portiere. Così, istintivamente, si è tuffata per proteggere la borsa».
Ne è nata una zuffa durata però solo pochi istanti. L’uomo ovviamente era più forte e la vittima era impedita nei movimenti dalla cintura e dall'abitacolo. L’uomo ha ottenuto quello che voleva. Poi, borsa in pugno, ha iniziato a correre. Ed è scomparso verso il parchetto di via Bologna.
«Qualcuno, richiamato dalle grida è accorso e si è messo ad inseguirlo. Ma correva molto veloce ed è riuscito a allontanarsi». E nonostante il prodigarsi di qualche passante di quell’ombra scura si sono perse le tracce. Sul posto sono arrivati quindi gli uomini della polizia che, a loro volta, hanno provato a battere la zona. «Poco dopo la borsa è stata ritrovata: ma ovviamente era vuota. Qualche passo più in la è stato recuperato anche il casco che indossava al momento della rapina. Probabilmente lo ha lasciato per non essere individuato». Così, senza casco e coi soldi in tasca, si è mescolato alla gente che tornava a casa. E identificarlo non sarà facile. «Purtroppo è stato anche fortunato. Nella borsetta, stranamente, c’erano alcune centinaia di euro prelevate al mattino e destinate a delle spese già previste. Quindi ha rimediato un bel bottino». Ma almeno la borsa e qualcosa del contenuto si è salvato. Anche se resta la rabbia. «E soprattutto il timore. Adesso quello che è successo lo abbiamo in mente, fotografato davanti agli occhi». E ogni sera rimettersi al volante tranquillamente non sarà più così facile. Intanto, l'africano è libero di fare ciò che crede.
Questi sono solo tre, delle migliaia di segnalazioni che da ogni parte d'Italia arrivano ogni giorno. I Giornali e le TV ignorano la stragrande maggioranza di questi fatti e sopratutto tendono ad evitare di richiamare apertamente le figure dei "Migranti" che commettono questi vergognosi crimini. Pare che anche solo il parlarne sia cosa sgradita, così ritroviamo tali notizie solo in qualche eroico quotidiano on-line sempre più spesso censurato e accusato di razzismo o quant'altro. E' dunque razzista, raccontare la verità?
Nel nostro paese ogni 10 minuti una donna viene stuprata, l'80% dell volte da cittadini stranieri. Il 40% dei detenuti nelle carceri è d'origine immigrata, il 70% dei crimini contro la persona ed il patrimonio viene fatto da "migranti". Le nostre città, sono sempre più in balia di questa ondata di criminalità che non pare aver freno. Gli sbarchi continuano inesorabili e nessuno fa nulla per fermarli.
Le nostre domande al Governo, sono cadute nel vuoto. Abbiamo chiesto come sia possibile che da luoghi dove non vi sono neppure i soldi per comprare un coccio di pane, migliaia di persone riescano a racimolare 2/3 mila euro a testa per affrontare il viaggio che li porterà nella nostra terra. Ci pare ovvio che qualcosa non torna, sono forse dei ladri che hanno derubato la propria gente lasciandola a morte certa? Non vediamo molte altre risposte... L'Immigrazione uccide.. Oggi più che mai.. ve ne abbiamo mostrato un piccolo esempio, ma potremmo dibattere per ore... Davvero vogliamo mettere a costante rischio la nostra gente, i nostri figli, le vostre donne... per un ignobile buonismo senza senso?
Io non sono d'accordo. Per questo finchè avrò voce denuncerò questi crimini!
Matilde Borromeo - con il contributo di VOXNEWS
Questi sono solo 3 esempi... potrei citarvene migliaia ogni giorno... siamo invasi da questi criminali... ma nessuno, a a parte pochi coraggiosi come voi... dice più nulla...
RispondiEliminaGiovanna da Ceva
Non incazzarsi davanti a queste notizie è impossibile... solo uno stolto potrebbe parlare ancora di accoglienza... ma in Italia.. purtroppo.. la mamma dei cretini è sempre in cinta!!!
RispondiEliminaAndrea da Firenze
Brava Matilde!
RispondiEliminaOttimo articolo... speriamo che la gente capisca e rifletta di conseguenza!
Nicola da Pietraporzio
Non condividere questo articolo sarebbe come rendersi complici di tali crimini, la gente deve sapere!
RispondiEliminaJessica - SV
Ma che schifo!! Ancora li facciamo sbarcare sti zozzoni?? E non ve vergognate...??? Letta, Kyenje...boldrini, Vendola... non ve vergognate?? io me vergogno per voi... SVEGLIA ITALIA!!
RispondiEliminaRoma Libera
Che schifo...
RispondiEliminaPRIMA GLI ITALIANI ORA E SEMPRE!! SVEGLIAMOCI!!!