Costretta a fare sesso senza protezioni dai "Nuovi Italiani"
"Il drammatico racconto di una giovane Rumena sfruttata per mesi da una banda di connazionali senza scrupoli. Ecco la sua triste storia in esclusiva"
Le Interviste de "La Zanzara del Web" - a Cura di Luisa Rozio
Le Interviste de "La Zanzara del Web" - a Cura di Luisa Rozio
"Ogni giorno mi picchiavano, mi minacciavano. Dicevano che avrebbero ucciso i miei fratellini che erano rimasti in Romania. Se non obbedivo, oltre ad ammazzare me, avrebbero fatto del male anche alla mia famiglia"
E' ancora sconvolta Ramona (nome di fantasia) la ragazza Rumena che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi carnefici e scappare da quell'incubo che sembrava non potesse aver fine. Come molte ragazze dell'est, è caduta nella trappola di una banda di connazionali senza scrupoli, immigrati all'apparenza perfettamente integrati in Italia, ma con una vita delinquenziale sommersa che spesso resta nell'ombra per anni. Con l'inganno l'hanno portata in Italia, prima a Milano e poi giù fino a Pescara. Per mesi è passata di mano in mano, di letto in letto come un'oggetto senza valore. A lei di quelle fatiche e quelle umiliazioni non restava nulla, tutto il guadagno racimolato grazie al suo bel corpo filiforme, finiva nelle avide mani dei suoi spietati carnefici. Ramona sognava un lavoro, uno stipendio da mandare alla famiglia in Romania, s'è trovata a vendere la sua gioventù in strada, per arricchire dei criminali.
"In media guadagnavo 300/400€ a serata, tanti soldi, anche perchè non ero l'unica schiava di quei maledetti. Penso che tra tutte le ragazze, 10 mila euro a notte li prendevano. A noi non rimaneva nulla. Qualcosa per mangiare e la promessa che avrebbero sfamato anche le nostre famiglie"
Tante promesse, per mantenere in quella condizione di autentiche schiave decine di ragazze indifese. Le loro famiglie in Romania forse non sanno, o non vogliono sapere, un pasto caldo a volte cancella ogni domanda, basta poco per comprare il silenzio in quei paesi. Ma la situazione reale in cui vivono queste ragazzine, nessuno la conosce per davvero...
"Erano in cinque, ogni giorno dovevamo a turno fare sesso con loro, senza protezione. Dovevamo eseguire gli ordini, metterci nella posizioni che chiedevano, fare sesso orale.. Eravamo le loro schiave, ci chiamavano puttane. Se dicevamo di no.. erano botte, a volte per punirci ci frustavano sotto i piedi, per non lasciare segni, come insegna una tradizione del nostro popolo. Ci facevano bere la nostra urina, dormire in una stanza piccola e buia, senza un letto e senza un bagno, l'unico posto per fare i bisogni era una latta di vernice.."
Piange Ramona ripensando a quei momenti, ha perso la dignità in quelle stanze, ha patito pene che noi possiamo solo immaginare. Non è facile guardarla negli occhi, cercare un barlume di speranza, è devastata, esteriormente segnata dalle percosse ma interiormente distrutta dalla follia dell'immigrato...
"Se ci fossero stati dei controlli, alle frontiere, nell'appartamento.. Qualcuno mi avrebbe trovata, mi avrebbe salvata.. Piangevo tutta la notte, tutto il giorno, ho finito le lacrime, ma nessuno ha mai aperto quella porta.. Entrava uno di loro, aveva una bottiglia d'acqua e della minestra di fagioli in una pentola, la poggiava per terra. Noi eravamo spaventate, vicino al muro freddo. Ci faceva un gesto, noi ci alzavamo, tutte in fila, nude, dovevamo toglierci anche quei pochi stracci che avevamo addosso. Ricordo il pavimento freddo, i brividi, la paura.. Camminava davanti a noi come un militare.. Ci palpeggiava, con un dito tentava delle penetrazioni davanti e dietro, rideva.. Poi ne sceglieva una.. Lei doveva inginocchiarsi, slacciargli i pantaloni e iniziare a praticargli sesso orale.. Noi dovevamo stare ferme, immobili, sull'attenti.. Faceva tutto ciò che più lo aggradava.. Prima di andare via, guardava la nostra minestra, gli sputava dentro.. a volte ci urinava pure.. Chiudeva la porta.. la fame era talmente tanta, che mangiavamo comunque..."
Dinnanzi a questo racconto, resto senza parole, sconvolta, arrabbiata.. Davvero non mi capacito. Per la cronaca, diciamo che Ramona ha avuto il coraggio di denunciare, un giorno ci è riuscita e ha smascherato questo orrendo sistema delinquenziale. I cinque sfruttatori, tutti extracomunitari, più alcuni loro complici sempre cittadini dell'Est sono stati fermati, non sappiamo quanto staranno in carcere, probabilmente molto poco, le istituzioni sono sempre molto clementi con questa feccia. La ragazza, così come tutte le altre sue compagne di sventura, ora è in cura presso una casa famiglia, ma sogna di ritornare presto al suo paese d'origine, cosa che invece non vogliono mai fare i criminali. L'Italia l'ha segnata per sempre, quei mesi sono stati eterni, agghiaccianti, dolorosi ed umilianti. Forse non si riprenderà più, certamente non dimenticherà mai. Tutto questo però, non è avvenuto per puro caso, non è stata una fatalità come a volte vogliono farci credere, è invece il frutto di politiche buoniste e tolleranti che permettono ai criminali di mezzo mondo di entrare indisturbati in questo paese. Ieri il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, insieme con il Partito Democratico di Matteo Renzi, hanno pensato bene di abolire il reato di clandestinità. Fino a ieri, quando si scoprivano questi loschi personaggi, almeno era possibile espellerli, purtroppo vi era spesso e volentieri un giudice rosso che si dimostrava particolarmente clemente ma adesso non sarà più necessario neppure l'aiuto del complice comunista di turno. Sono finite le Espulsioni, per tutti noi, iniziano anni bui..
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