Sono Africano: devi fare sesso con me
"La drammatica esperienza di una donna italiana, ennesima vittima dell'immigrazione incontrollata"
Le Interviste de La Zanzara del Web - a cura di Luna De Gattis
Valdagno - Vicenza 18 Gennaio 2014
Le Interviste de La Zanzara del Web - a cura di Luna De Gattis
Valdagno - Vicenza 18 Gennaio 2014
"Ero rimasta da sola nella sala giochi, alcuni clienti erano infatti usciti in strada per fumare una sigaretta. Non mi ero accorta dell'Africano. Ad un tratto, mentre con la solita voglia di fare mi occupavo delle mie mansioni, qualcosa mi afferra per il braccio.. Mi giro di soprassalto e mi trovo davanti questo ragazzo di colore. Un ghanese, probabilmente uno di quei "poveri" migranti che sbarcano a Lampedusa, con lo sguardo assente, pieno d'odio.."
Inizia così la drammatica storia di Annalisa (nome di fantasia) ragazza italiana 33 enne, dipendente in un locale di slot machine, lavoratrice instancabile ed onesta. In un giorno all'apparenza normale, la follia razzista di un immigrato, sconvolge per sempre la sua vita.
"Mi fissava, mi stringeva con forza inaudita, ero pietrificata. Inizialmente ha iniziato a fare dei morbosi apprezzamenti, voleva un rapporto sessuale con me, ricordo la frase "Sono Africano.. devi fare sesso con me" non so quando riuscirò a levarmi dalla mante queste parole schifose. Poi vista la mia opposizione, mi ha offerto addirittura dei soldi aggiungendo "Lo so che voi puttane italiane avete sempre bisogno di soldi e so anche che vi piace il c...o negro.." ovviamente ho continuato a negarmi, a cercare la fuga, ma lui non mollava la presa. Come una zecca che succhia il sangue del piccolo cagnolino indifeso, anche questo essere infame si aggrappava a me senza cenni di resa.. Dopo altre frasi ingiuriose che non voglio neppure ricordare, ha deciso di sferrare il colpo finale, con uno strattone mi ha trascinata verso di se, cercando di baciarmi in bocca con quella sua lingua rancida e scimmiesca. Ho opposto resistenza, fino all'ultimo, fino alla fine delle forze.. Non riuscendo a raggiungere il suo scopo, mi ha morsicato la faccia, come una bestia selvaggia.. poi dei passi.. gli altri clienti stavano rientrando.. ha mollato la presa e come se nulla fosse è tornato come ogni giorno a spendere i 45€ che il governo italiano gli concede nelle slot machine.."
La giovane ha avuto la forza di chiamare subito dopo il 112, l'intervento dei valorosi Carabinieri è stato tempestivo cogliendo lo stupratore ancora intendo a divertirsi con i soldi degli italiani. E' stato condotto in caserma, dove è stato identificato. Arcinoto alle forze dell'ordine risulta però residente nel comune del Vicentino. Non ci capacitiamo del perchè tale bestia ancora abbia il diritto di restare nel nostro paese. Per la cronaca vi segnaliamo che si tratta di un Ghanese del 1975, sposato e con figli. Non ha un lavoro fisso, ma percepisce regolare sussidio. E' mantenuto dalla nostra collettività, anche con le tasse pagate dalla ragazza che ha cercato di violentare..
"A me è andata bene, me la sono cavata con un morso, un braccio rosso e tanta paura. Ad altre ragazze purtroppo è andata ben peggio. Poche settimane fa una mia amica è stata stuprata nei pressi di un Campo Rom, altre ragazze sono state aggredite, è ormai impossibile andare in giro da sole.. Non capisco perchè la politica, invece di pensare sempre e solo ai criminali nelle carceri o ai clandestini stupratori, non possa una volta tanto guardare alla sicurezza della propria gente. Io penso che se uno stato non è capace di proteggere le proprie donne, è uno stato davvero fallito.."
Come darle torto.. Noi de "La Zanzara del Web" vi raccontiamo quasi quotidianamente queste storie, queste drammatiche esperienze le cui vittime sono sempre cittadini italiani indifesi.. Si stima che in questo paese ogni ora 1 immigrato abusi sessualmente di una ragazza italiana, spesso minorenne.. Tutto questo va fermato! Subito!
Commenti
Posta un commento
Lascia un commento alla redazione di Ne Parlano a Cuneo.
L'informazione libera e senza censure, la voce della Gente della Granda.