Quanto vale la vita di un cittadino Italiano?

"Ennesima sentenza Vergognosa, tre Albanesi condannano un giovane Italiano ad una Vita in carrozzina, ma per il Giudice la loro pena è inferiore a quella di Fabrizio Corona"

Le Storie Vere de "La Zanzara del Web" - di Luna De Gattis

Il paragone forse è un po' azzardato, ma rende bene l'Idea. Fabrizio Corona, invidiato Re dei Paparazzi, un po' troppo spaccone per una certa Magistratura con la puzza sotto il naso, è stato condannato a quasi vent'anni di carcere. Motivo? Piccoli reati tributari, nemmeno certi e senza prove schiaccianti e sopratutto per aver scattato delle foto ad alcuni V.I.P. dello spettacolo italiano, di cui gli stessi negavano ogni tipo di abuso o ricatto. Non ci soffermiamo su questa vicenda, non ci interessa, ci preme molto di più il paragone con un altro fattaccio, molto più grave, ma con un finale decisamente più tollerante e buonista.

Gianni Gangale era un'elettricista di Buriano, provincia di Prato, con il suo lavoro autonomo, cercava di mantere il padre e la madre, quest'ultima ricoverata in una clinica per via di un Alzheimer terminale. La sua situazione economica non gli permetteva una vita serena, in questo paese infatti un piccolo artigiano è considerato dalle istituzioni un criminale peggio di un clandestino stupratore. Le continue minacce del fiscocartelle esattoriali assurde, vicissitudini burocratiche lo costringevano a vivere con il Padre (anch'egli malato) in una piccola casetta ancora in costruzione e mai terminata proprio per la mancanza di denaro. Parlo al passato, non perchè Gianni oggi non c'è più, ma perchè non c'è più quella vita, difficile ma comunque dignitosa. Il 24 Gennaio 2013, una banda di criminali Albanesi, gentaglia che non sarebbe dovuta nemmeno arrivare in questo paese, decide di colpire la sua abitazione, pensando di trovare chissà che cosa. Come detto, la Famiglia Gangale non navigava certo nell'oro, così, non potendo portare via del denaro, questi immigrati infami, hanno deciso di portare via a questo ragazzo la vita Normale che i suoi poveri genitori gli avevano donato 24 anni prima. Senza pietà alcuna, consapevoli di non aver nulla da perdere, hanno brutalmente accoltellato il ragazzo, tranciandogli di netto la spina dorsale. Oggi Gianni è totalmente paralizzato, dal collo in giù, non muove un muscolo, non muove un arto. 



Gianni Gangale ha bisogno di tutto. Di qualcuno che abbia mani e piedi per lui. Non c’è niente che possa fare in autonomia. Era un ragazzo bellissimo e pieno di vita. Bello lo è ancora, con quei suoi occhi come laghi azzurri. Ma è lui il vero condannato in questa tragedia. E la condanna è a vita. Completamente paralizzato dopo quella mattina mai maledetta a sufficienza. Ieri il destino ha voluto, per mano dello stato italiano, donargli l'ennesima beffa. I suoi carnefici sono stati condannati, con il rito abbreviato, a pene non superiori ai 15 anni di carcere. La sua vita, per questa nostra giustizia infame, per questo nostro sistema fallito, vale praticamente niente. Tra 15 anni, dopo essere stati mantenuti da tutti noi, questi BASTARDI usciranno, si rifaranno una Vita, magari gli offriremo una casa ed un lavoro dai quali ripartire, o come spesso accade, ricominceranno a compiere quei crimini che fanno parte della loro cultura e del loro essere. Se tutto va bene sconteranno tutta la pena, Indulti ed Amnistie permettendo, sappiamo tutti come vanno le cose in questa Italia. Per Gianni invece, la Vita normale, non tornerà mai più. Essendo stato un lavoratore autonomo, non ha neppure diritto ad una pensione di invalidità, i 45€ al giorno che regaliamo ai Clandestini, per lui sono un sogno che non si realizzerà mai. E' stato abbandonato. Le istituzioni sempre pronte a far valere i diritti dei criminali, oggi tacciono, di fronte all'Italiano vittima innocente ed inerme. Ma di chi è la colpa? I buonisti, i terzomondisti, coloro che vogliono accogliere chiunque, coloro che sono sempre dalla parte di Caino, coloro che adorano questa follia della società multirazziale.. Oggi dovrebbero farsi un esame di coscienza. Quei tre criminali Albanesi, non avrebbero dovuto essere sul nostro territorio, Questi crimini, avrebbero dovuto compierli a casa loro. Invece erano qui, come milioni di altri criminali. Fermiamo l'immigrazione, fermiamo una volta per tutte, la delinquenza d'importazione!

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